Poetry

Poesie Marzoline

Ultimo giorno del mese di Marzo!

Salutiamo questo mese un po’ anomalo, causa emergenza in cui tutti siamo stati coinvolti, con tre poesie, che abbiamo rinominato “Poesie Marzoline”.

Ciao Marzo, sei stato un mese davvero <<pazzerello>> quest’anno, non hai smentito la tua natura originaria…

ERA QUELLA LUNGA VIA CHE ARRIVAVA A CASA

Era quella lunga via che arrivava a casa,
il mio amore per te.
Aveva inizio
camminando insieme mano nella mano 
Ebbe fine 
arrivando in fondo
alla costrizione di dover dirti un langue 'ciao' 
tra quelle maledette lacrime.
Era quella lunga via che arrivava a casa,
quella lingua di asfalto 
che correva attorno alla collina, 
abbracciata ai lati da macchie d'erba, 
abbandonate al loro destino 
di smog e polvere.
Era quella lunga via che arrivava a casa,
il mio amore per te.
Quella via 
costipata 
dai nostri ricordi giovani, 
dalla nostra estate perfetta, 
dalla nostra ingenua gioventù.

VUOTO

Vuoto il tuo letto,
Vuoto il tuo sorriso, che ho perso per sempre
Vuoto il cosmo, 
il nostro spazio, 
la nostra orbita, 
che condividevamo senza egoismo e gelosia
Ho sognato di andare incontro al vuoto,
una massa di polvere nera, 
che mi faceva entrare, senza opposizioni.
Ho sognato di vederti in fondo a quel vuoto.
 
Là tu mi aspettavi.
Una figura sottile, piccola,
ma dall'aspetto inesorabile.
Una flebile presenza, tanto tiepida, 
quanto seria e imperturbabile.
Un incontro atteso.
In quello stesso cosmo, 
che ora pare solo buio e perdita.
Io vengo incontro
Io fluttuo verso
Io mi avvicino ancora e ancora di più.
È un moto che non posso controllare,
È una meta che vive dentro di me da sempre.
Il tuo maledetto vuoto oggi mi conquista.
Doveva essere così.
Doveva andare così.
Il nero sembra pece.
L'oscurità è ormai attorno alle mie membra.
Ma finalmente ti rivedo ed ora è pace dentro di me.

BASTA CHE

Mi piace vedere scorrere...
Lo scroscio dell'acqua,
il fluttuare delle nuvole attraverso un cielo azzurro,
lo sfrigolio dell'asfalto sotto le ruote della macchina.

Tutto in divenire.
Tutto un cambiamento.
Evolversi verso nuove forme, nuovi stati, nuovi colori.

Basta che si scorra
Basta che si superi e si divenga
Basta che si stia in movimento
 
Testa all'insù,
mentre il treno corre sui binari
e le nuvole con lui
e il cielo con me.
 
Verso il raggiungimento di un mondo
sconosciuto
che ci porterà alla rivoluzione,
al cambio di pelle,
alla mutazione dei pensieri e delle parole.
 
Si va, sì scorre.
 
Siamo tutti pescetti
e piccole tartarughe
e cavallucci marini
e rondini
e gabbiani
e aironi.
 
Tutti coinvolti
in questo movimento di tensione,
che non ci fa arrivare.

Ci porta, ma non ci ferma,
Ci trasporta, ma non ci trattiene in sosta
Ci permette di viaggiare,
ma di esplorare quanto basta
in modo da continuare a seguire il movimento
che non può fermarsi una volta innescato.

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