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Prima presentazione dal vivo!!!

In occasione del Festival del libro in Mediterraneo, che si svolge ogni anno in costiera amalfitana, tra Minori, Atrani, Amalfi e tante altre ridenti cittadine, ho avuto l’onore di essere invitata ad uno dei “Salotti letterari“!

Sabato 12 giugno alle h 19 ho presentato per la prima volta dal vivo il mio romanzo d’esordio “La figlia sfuggente“. Il luogo, in cui si è svolta la manifestazione, è un posticino molto delizioso. Mi trovavo in Largo Solaio dei Pastai, una piazzetta proprio alle spalle del lungomare di Minori, dove nell’800 i pastai lasciavano essiccare la pasta al sole… e oggi… vengono ospitati autori, artisti e scrittori da tutta Italia, durante questo bellissimo Festival!

Finora ho sempre e solo organizzato o fatto da ospite a presentazioni online, in cui da dietro lo schermo del computer provavo a trasmettere le mie sensazioni e le mie idee di scrittura. Sicuramente, la presentazione dal vivo riesce secondo me ad “arrivare di più“, ad essere molto più diretta e vicina alle persone, che così gentilmente ascoltano le varie cose, che hai da comunicare.

Inoltre, il Festival del libro in Mediterraneo è l’evento letterario più lungo a livello europeo: infatti, inizia a maggio e termina a luglio, ogni anno!

Ringrazio ancora infinitamente Alfonso Bottone, per avermi invitata e guidata attraverso la sua intervista, così minuziosa, che è andata a scavare negli antri più angusti della mia storia.

Se avete piacere di dare una sbirciatina alla mia prima presentazione dal vivo, lascio il link qui:

Le riprese sono molto “caserecce”, ma spero che rendano ugualmente l’idea!

…e se volete farmi ancora più felice… ISCRIVETEVI al mio umile canale Youtube 😉

Alla prossima!!!

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I like Chopin

Chiedetemi di scrivere, ma per farlo ho bisogno di far partire alla radio, su Youtube, Spotify o su qualsiasi altro supporto, abilitato a emettere musica, “I like Chopin” dei Gazebo.

Si dice che ogni scrittore ha un suo rito propiziatorio o un feticcio, da tenere con sé. Suvvia, non mi definisco “scrittrice”, lungi da me etichettarmi in simile maniera, ma… se voglio scrivere, dev’esserci quella canzone. Non mi interessa altro.

Remember that piano

So delightful unusual

That classic sensation

Sentimental confusion

I like Chopin sa di troppe cose, si possono costruire mille situazioni su quelle note. O è la mia fantasia che si libera grazie a quelle note, così giuste! In quelle prime strofe, si racchiude l’ispirazione, per raccontare tutto quanto, per buttare fuori l’anima e raccoglierla, imprimendola sui fogli. Uno dopo l’altro. Mentre la canzone va…

Immagino blush color pesca, leggermente picchiettati su guance, che diventano definite e tonde come frutti maturi estivi. E poi calze autoreggenti e camicie bianche e larghe, che dondolano davanti ad una finestra, che si affaccia su un lago così grande, da sembrare un mare. Ombretti amaranto su palpebre socchiuse, un po’ in penombra, come se da un momento all’altro dovessero schiudersi per una visione celestiale. Una danza solitaria, che ruota tra le pareti di una stanza vuota, con le cuffie sulle orecchie e i piedi scalzi, divincolandosi sulle piastrelle di un pavimento gelato. Vestiti lanciati sul letto, per correre sotto la doccia ed espellere dal corpo lo stress accumulato in una giornata intera. Le due di notte, quando tutta la città dorme, tranne te e i tuoi pensieri, che continuano a frullarti nella testa. Ma quando si fermeranno e mi lasceranno dormire in pace?

Non si può scrivere nulla senza questa roba qui, che ti riporta indietro… l’indietro, ciò che tutti noi vogliamo raccontare.

Non si può scrivere nulla senza la sensazione che si stanno perdendo le parole.

Non si può scrivere nulla senza la convinzione che se non blocchi quelle parole da qualche parte, non torneranno mai più da te.

Non si può scrivere nulla senza vivere quel sogno o quell’incubo, lanciato in loop nella testa.

Sì, è la scrittura che ti parla, è lei che ti comanda di farlo.

Ooh, rainy days never say goodbye

To desire when we are together

Rainy days growing in your eyes

Tell me where’s my way

…e mentre I like Chopin continua a passare alla radio, mi chiedo se quella sensazione di sapere cosa scrivere e come durerà per sempre.