Salutiamo questo mese un po’ anomalo, causa emergenza in cui tutti siamo stati coinvolti, con tre poesie, che abbiamo rinominato “Poesie Marzoline”.
Ciao Marzo, sei stato un mese davvero <<pazzerello>> quest’anno, non hai smentito la tua natura originaria…
ERA QUELLA LUNGA VIA CHE ARRIVAVA A CASA
Era quella lunga via che arrivava a casa,
il mio amore per te.
Aveva inizio
camminando insieme mano nella mano
Ebbe fine
arrivando in fondo
alla costrizione di dover dirti un langue 'ciao'
tra quelle maledette lacrime.
Era quella lunga via che arrivava a casa,
quella lingua di asfalto
che correva attorno alla collina,
abbracciata ai lati da macchie d'erba,
abbandonate al loro destino
di smog e polvere.
Era quella lunga via che arrivava a casa,
il mio amore per te.
Quella via
costipata
dai nostri ricordi giovani,
dalla nostra estate perfetta,
dalla nostra ingenua gioventù.
VUOTO
Vuoto il tuo letto,
Vuoto il tuo sorriso, che ho perso per sempre
Vuoto il cosmo,
il nostro spazio,
la nostra orbita,
che condividevamo senza egoismo e gelosia
Ho sognato di andare incontro al vuoto,
una massa di polvere nera,
che mi faceva entrare, senza opposizioni.
Ho sognato di vederti in fondo a quel vuoto.
Là tu mi aspettavi.
Una figura sottile, piccola,
ma dall'aspetto inesorabile.
Una flebile presenza, tanto tiepida,
quanto seria e imperturbabile.
Un incontro atteso.
In quello stesso cosmo,
che ora pare solo buio e perdita.
Io vengo incontro
Io fluttuo verso
Io mi avvicino ancora e ancora di più.
È un moto che non posso controllare,
È una meta che vive dentro di me da sempre.
Il tuo maledetto vuoto oggi mi conquista.
Doveva essere così.
Doveva andare così.
Il nero sembra pece.
L'oscurità è ormai attorno alle mie membra.
Ma finalmente ti rivedo ed ora è pace dentro di me.
BASTA CHE
Mi piace vedere scorrere...
Lo scroscio dell'acqua,
il fluttuare delle nuvole attraverso un cielo azzurro,
lo sfrigolio dell'asfalto sotto le ruote della macchina.
Tutto in divenire.
Tutto un cambiamento.
Evolversi verso nuove forme, nuovi stati, nuovi colori.
Basta che si scorra
Basta che si superi e si divenga
Basta che si stia in movimento
Testa all'insù,
mentre il treno corre sui binari
e le nuvole con lui
e il cielo con me.
Verso il raggiungimento di un mondo
sconosciuto
che ci porterà alla rivoluzione,
al cambio di pelle,
alla mutazione dei pensieri e delle parole.
Si va, sì scorre.
Siamo tutti pescetti
e piccole tartarughe
e cavallucci marini
e rondini
e gabbiani
e aironi.
Tutti coinvolti
in questo movimento di tensione,
che non ci fa arrivare.
Ci porta, ma non ci ferma,
Ci trasporta, ma non ci trattiene in sosta
Ci permette di viaggiare,
ma di esplorare quanto basta
in modo da continuare a seguire il movimento
che non può fermarsi una volta innescato.
Chissà perché quando si cerca di esprimere a parole un proprio stato d’animo, uno qualsiasi, dalla tristezza alla gioia, dalla malinconia alla nostalgia, il primo strumento a cui si ricorre è la poesia. A me capita questo. Provo a scrivere pensieri o piccoli elaborati scritti, ma non c’è niente da fare: alla fine solamente le poche frasi scritte in maniera diretta e senza troppi fronzoli, che io definisco con un po’ di presunzione “poesie”, riescono a raccontare davvero ciò che provo in quell’istante.
La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca
Leonardo Da Vinci
Ecco che allora ha preso vita questo ciclo di poesie, illustrate con nuovi colori e nuova arte da Giulia! E’ da un po’ che ne parliamo… lo sappiamo, ma come vi avevo anticipato su Ig, l’arte ha bisogno di pazienza 🙂
Fateci sapere in quale poesia o in quale disegno vi sentite maggiormente rappresentati/e! Ci farebbe molto piacere 🙂
Wasted Time
Non temere che non arrivi mai Non temere che non accada mai
Si vive di wasted time: stupide, insulse, deboli ore
Si vive di “magari”, “forse”, “se”: sciocche, fatue, vuote aspettative
Si pensa, attendendo Si ama, reclamando Si agisce, elaborando laccate illusioni che alimentano la noia bastarda che si mangia in un solo boccone Tutta l’anima
STAND-BY
Tutto evolve e tutto cambia, anche se tu non te ne accorgi, o almeno non ti sembra.
I dolori, la felicità effimera, l’infatuazione, la freddezza di una decisione, la delusione, la caduta dell’ideale, la fiducia perduta, la speranza, la rassegnazione, la morte,
tutto evolve e tutto cambia, anche se tu te ne stai ferma, seduta su quella sedia a pensarci su, a teorizzare, a mitizzare, a vivere inerme lo scorrere degli eventi,
attendendo che sia il tuo momento per fare una qualsiasi azione di protesta.
Ehi, esisto Ehi, io ci sono Ehi, non sono ferma davvero!
È solo che non sento, non vedo, non percepisco niente di quello che attualmente sono:
sento solamente il flusso dei pensieri contorto, un groviglio, un nodo unico, indecifrabile;
sento solamente il corpo come un gigantesco cubo di marmo, pesante, scomodo, ingombrante, non trova nicchia, che possa contenerlo;
sento solamente la sordità della mia voce, lo strangolamento delle mie orecchie, il silenzio ostinato dei miei occhi.
Stand by della vita, metto in stand by.
Stand by dei sentimenti, metto in stand by.
Stand by delle idee, metto in stand by.
Stand by del tempo, che rifiuta la mia volontà,
perché continua a scorrere, continua a cambiare il tutto, continua a farlo evolvere.
Il Cerchio della Vita
Cerchi concentrici, sono le vite abbandonate, avvinghiate inesorabilmente al flusso delle volontà del caso.
Roteano e il loro movimento è placido, ma consistente.
Si scontrano e si mischiano, interrompendo per brevi momenti il loro vagare.
Il cerchio poi ricomincia,
convulso, crudele, spietato.
UNA NUOVA ME
Esistesse un altro mondo, un'altra vita, un'altra me, un altro posto, dove poter nascere, crescere, diventare, accadere.
Esistesse un'altra occasione, un'altra possibilità o solo un altro modo per riscattarsi, grazie al quale cambiare, evolversi.
Ritrovarti in una nuova epoca, dove non esiste più niente di quello che ho conosciuto finora.
Rivederti in un luogo deserto, dove poter far nascere qualcosa di nuovo.
Allora direi sì, lo voglio. Ma fino ad allora, ti dirò solamente no.
Via
Vai via di nuovo.
Ripiombo nel mio stato d'animo malinconico perenne.
Vai via ancora, mi abbandono alle mie origini primordiali.
Lascio che la mia mente si afflosci sul cuscino rosa del divano grigio, che i capelli si lascino andare,
alcuni cadendo danzano per l'aere della casa, compiendo stupidi balletti civettuoli, che mi infastidiscono non poco,
gli altri, invece ammorbidiscono il riccio noto, che dà del movimento alla totalità del mio aspetto.
Mi sento come un albero nella stagione autunnale, mentre perde le sue foglie.
Stando soli, si vede la confusione, si percepisce il rumore di vecchie credenze, di antiche parole, del passato trascorso, che torna a palesarsi negli angoli più remoti della casa.
Succede solo a me tutto questo? Come può aver senso?
Solo perché non ha senso, non vuol dire che non esiste, non vuol dire che non è reale.
Quando vai via, non riesco a trattenermi: apro la porta inconsciamente a ciò che tengo chiuso a chiave quando tu sei con me.
Il Miracolo dell’annullamento dei SE
Se ci fossero almeno infinite possibilità, una volta individuata la strada, una volta decisa la via, una volta fatta la scelta.
Se ci fosse almeno il modo di cambiare idea, una volta che quel nuovo mondo sia stato aperto, una volta che il passo è stato compiuto.
Se si potesse indugiare, invece, solamente per un istante, deviare la rotta, perderne il controllo.
Se si riuscisse ad avere il fermo-immagine della propria identità, riuscirei ad estraniarmi da me stessa, uscire dai miei panni, togliermeli, guardarmi dal di fuori, completamente nuda, completamente me stessa,
E se magari da quella prospettiva, compissi un miracolo?
Il colore è da sempre materia di teorie e analisi, non solo dal punto di vista chimico o fisico, ma anche da quello psicologico ed estetico.
Secondo la fisica, il colore deriva dalla scomposizione della luce e viene misurato in lunghezze d’onda, mentre dal punto di vista filosofico e artistico, è impossibile non citare Vasilij Kandinskij, considerato uno degli psicologi del colore, che diceva:
In generale il colore è un mezzo per influenzare direttamente un’anima. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima. E’ chiaro che l’armonia dei colori è fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima. Questo fondamento si può definire principio della necessità interiore.
Secondo Kandinskij infatti, qualsiasi
colore produce un effetto sull’anima. Ecco perché viene ad instaurarsi un rapporto
molto ravvicinato tra arte e spirito, in cui lo scambio e il contatto avviene
in maniera vicendevole.
A proposito, anche noi abbiamo voluto apportare questo concetto al nostro lavoro. Gli “Stati d’animo Colorati” sono appunto la commistione di colori, illustrazioni e parole, che abbiamo impresso su carta e poi portato online per condividere con tutti voi.
Così, ogni stato d’animo si è tramutato in un colore, in una delle sfaccettature dell’anima, che la poesia ha poi raccontato nelle righe qui di seguito.
Qual è il vostro colore? Quale stato d’animo
in questo momento vi rappresenta di più?
…TENACE
Mi immergo nella vasca, osservo il mio corpo ricoperto dall’acqua, così trasparente, mi sembra di osservare un acquario con dentro me…
Mi sento stanca…
Sono immersa nel silenzio, unico compagno ammesso per tentare di rilassarmi un po’…
Mi assale la paura di non farcela, di non essere abbastanza, mi assale l’ansia di non riuscire:
se sono già a pezzi ora? E quando avrò un figlio? Potrò ancora permettermi di essere stanca così? di galleggiare dentro questa vasca piena d’acqua?
Mi giro su un fianco, in posizione fetale, il cuore mi si stringe, l’inquietudine viene a galla e vuole mettermi la testa sotto
inizia una tacita guerra
tra me e lei,
se vuole sopprimermi, ha sbagliato bersaglio!
…ROMANTICA
L’amore, un perenne equivoco!
Incastro tra sogno e realtà, via di mezzo tra fantasia e concretezza racchiude nella stessa essenza
due mondi paralleli, così diversi tra loro, da scontrarsi violentemente senza tregua,
incapaci di arrivare ad un accordo definitivo…
L’amore, delusioni e gioie effimere!
Continui sbalzi d’umore, lunatici discorsi, parole continuamente in bilico sulle righe di un foglio…
Sentimenti veri? Emozioni uniche? Per Sempre? No…
Illusioni portate dall’età… Idee credute giuste e rivelatesi infondate…
Visioni,
miraggi,
incanto…
Nulla di
più…
Solo la
triste realtà di una fredda ragione!
…POTENTE
Turbinio di emozioni, mi sento spezzata in due, due parti di una mela che non si riappiccicheranno più.
Sì, perché quando tagli in due, lo fai per dividere per sempre, la divisione è sempre per sempre,
perché?
Perché nel momento in cui lasci qualcosa, non tornerà mai più come prima, non appena riprendi da dove avevi lasciato, ti accorgi che è già evoluto tutto
un’altra
volta, e per sempre.
A me questo
è successo oggi.
Sono sempre stata la spettatrice di una divisione, ma i protagonisti erano gli altri,
questa
volta invece tocca a me.
Non sono più quello che ero, io ed io ci siamo divise, sono un’altra io, un’altra me, una nuova me, che desidera altro da sé stessa.
Guardo
fuori dalla finestra, la giornata è grigia, non promette bene
Guardo dentro il mio cuore, sempre quel turbinio di emozioni, che promettono bene, invece.
Rimango a guardare interno ed esterno di tutto questo, è un qualcosa che ha un non so che di ossimorico.
Mi piace.
Dividersi, per arrivare a qualcos’altro, e poi desiderarlo, possederlo e sentirlo dentro di sé, per tentare di riempire quello stupido vuoto che quella divisione ti ha lasciato.
…ALIENATA
Stanchezza di nervi Stanchezza di impulsi Stanchezza di testa Stanchezza, punto a capo.
Questa è una vita diversa, a cui non ero abituata, Questa è una vita che ti fa competere con la tua capacità di avere a che fare con rassegnazione impotenza e demotivazione
Questa è una vita fatta di bassi, fatta di assenza di stimoli, assenza di lividi, perché tanto non ti muovi, sei costretta a star ferma e immobile a guardare la gente passarti davanti, a guardare la fila che scorre sotto ai tuoi occhi
stanchi di guardare stanchi di fare il loro lavoro stanchi di essere i tuoi occhi.
Vita di sopportazione Vita di inquietudine Vita di frustrazione
Questa è vita, va bene così
punto
fermo.
…ANNOIATA
La vita capita, tutto qui. Il resto sono solo obblighi e favori esistenziali.
Niente
serve a niente. Anche se molti vi diranno che non è così.
È tutto un enorme inutile spreco. Spreco di tempo, di pioggia, di sole.
Le grandi e
le piccole cose.
Una qualsiasi
di queste serve ad alleviare questo dolore terreno: scontare la condanna di
vivere.
Siamo pesci rossi, che da una boccia di vetro verranno travasati in acquario, credendo di aver guadagnato la libertà, ma ben presto si accorgeranno dei loro nuovi confini: così tutto sarà di nuovo angusto, senza via d’uscita.
È soltanto un disorientamento, che capita sempre e ancora, di tanto in tanto un beffardo smarrimento senza senso.
Puoi illuderti, certo, ma se ti trovi solo un attimo a pensare, beh… tutto è solo un inutile spreco.
…MALINCONICA
Ci sono giorni in cui ti penso ancora, in cui vorrei ancora averti qui, quei momenti in cui vorrei condividere ancora tante cose, tanti giochi, tanti posti, tanti cibi, tanti libri, tante parole, tanti discorsi.
Quei momenti in cui vorrei sentire la tua voce che mi dice cosa dovrei fare, vorrei proprio sentirmelo dire, per avere la certezza che stia andando nella direzione giusta.
Quei
momenti in cui vorrei sapere da te cosa sia meglio decidere.
In quei giorni è una mancanza mortale, e perciò mi sorprendo nell’accorgermi che rimango incantata a guardare qualsiasi cosa, un paesaggio, una macchina che sfreccia veloce, un bambino in braccio al suo papà, una vetrina di un negozio,
che restituisce il riflesso di una me impalata e inebetita, come se l’assenza di te mi risucchiasse all’interno di un purgatorio da cui non riesco più ad uscire e mi lasciasse imbambolata, mentre l’inesorabilità della vita continua a comandare ai suoi eventi
di andare
avanti.
In quei
giorni La Mia Vita sembra non andare avanti.
Poi quei giorni passano, lentamente mi ridesto, inizia l’ennesima riabilitazione di me stessa.
Dentro di me un cuore di caos e di vuoto combattono un’eterna battaglia.