Reviews

"La storia di un matrimonio" è rivelatore, dà risposte ed esprime una grande saggezza

Cari lettori,

ho finito stasera di leggere un libro meraviglioso: “La storia di un matrimonio” di Andrew Sean Greer, scrittore di fama internazionale, vincitore del Pulitzer Prize For Fiction nel 2018 con il libro “Less”.

“La storia di un matrimonio” è un libro intimo e schietto, fin dall’inizio, segno distintivo, secondo me, dell’intera storia.

Iniziamo però a delineare i 3 punti caratteristici della #recensioneblue di oggi:

1) LA TRAMA. La protagonista, Pearlie, moglie attenta e diligente, racconta in prima persona la storia del suo matrimonio con il bel marito Holland Cook. Ci troviamo nel dopoguerra della Seconda guerra mondiale, di fronte ad un’America un po’ ammaccata, le cui ferite raccontano ancora ricordi e aneddoti della guerra appena trascorsa. La storia viene incentrata nei sei mesi dell’anno 1953, in cui si snodano le vicende di marito e moglie alle prese con fantasmi del passato, giustificazioni, luoghi comuni e segreti rivelati, che sembrano mandare all’aria una macchina coniugale costruita anni prima, ben oliata, e da cui è anche arrivato un pargolo, Sonny, beniamino della famiglia. Come andrà a finire questo teso braccio di ferro? L’amore trionferà?

Questa è una storia di guerra. Non doveva esserlo, è cominciata come una storia d’amore, la storia di un matrimonio, ma la guerra le si è conficcata dappertutto come schegge di vetro. Non è la solita storia di uomini che vanno a combattere, ma di quelli che non ci sono andati: i vigliacchi e gli imboscati; quelli che hanno lasciato che un errore li sottraesse al loro dovere; quelli che hanno visto cosa li aspettava e si sono nascosti; quelli che hanno fatto una scelta e si sono rifiutati;

tratto da un passo del libro

2) IL PARAGRAFO DEL CUORE In questo libro ci sono davvero troppi paragrafi del cuore. Ho sottolineato molto, appuntato, cerchiato e via dicendo. Dovrei scrivere frasi infinite e non vorrei svelare troppi punti, che avete il diritto di scoprire da voi, man mano che leggete (piccolo spoiler: se volete qualche spunto/rivelazione, andate nelle stories in evidenza dell’account di ig… 😊). Ecco perché ho scelto come paragrafo del cuore proprio l’inizio del libro, perché era da tanto tempo che un incipit non mi sorprendeva a tal punto come in questo libro. Ne sono rimasta letteralmente affascinata, ma allo stesso tempo incuriosita. È stato come accendere un motore alla mia immaginazione e vorrei condividere questa emozione con tutti voi:

Crediamo tutti di conoscere la persona che amiamo. Nostro marito, nostra moglie. E li conosciamo davvero, anzi a volte siamo loro: a una festa, divisi in mezzo alla gente, ci troviamo a esprimere le loro opinioni, i loro gusti in fatto di libri e di cucina, a raccontare episodi che non sono nostri, ma loro. Li osserviamo quando parlano e quando guidano, notiamo come si vestono e come intingono una zolletta nel caffè e la guardano mentre da bianca diventa marrone, per poi, soddisfatti, lasciarla cadere nella tazza. Io osservavo la zolletta di mio marito tutte le mattine: ero una moglie attenta. Crediamo di conoscerli, di amarli. Ma ciò che amiamo si rivela una traduzione scadente da una lingua che conosciamo appena. Risalire all’originale è impossibile. E pur avendo visto tutto quello che c’era da vedere, che cosa abbiamo capito? Una mattina ci svegliamo. Accanto a noi, nel letto, il corpo familiare che dorme: uno straniero di tipo nuovo. A me è capitato nel 1953. Lì, a casa mia, ho visto una creatura che aveva la faccia di mio marito solo grazie a un sortilegio. Forse un matrimonio non si vede, un po’ come quei giganteschi corpi celesti che sfuggono all’occhio umano: lo si può monitorare solo in base alla forza di gravità, all’attrazione che esercita su tutto ciò che lo circonda. Mi sembra di doverlo scrutare così, il matrimonio, con tutti i suoi fatti nascosti, le parti segrete, perché finalmente mi si riveli, lontano, ruotando come una stella oscura.

3) DA LEGGERE SE… siete appassionati di storie familiari, di intrighi amorosi e di psicologia femminile (ma anche maschile)!

Pearlie è una donna sottomessa, ligia al dovere, rispettosa del marito e del figlio. Leggendo il libro, il suo ritratto appare chiaro: incarna il ritratto della donna degli anni ’50, ben disposta a sacrificarsi in nome della famiglia e a prendersi cura di casa e prole, senza che la fatica e la stanchezza gravino sulla sua mente e sul suo corpo. Mi sembra di vedere quelle pubblicità di una volta, in cui la donna è sempre intenta ad infornare o sfornare qualche torta o un buon pranzetto per il suo uomo. Non è solo questo però… la sua indole è mite, ma l’amore per suo marito Holland forte e duraturo nel tempo. La sua giovinezza è costellata dei ricordi dei loro incontri prima della sua partenza per la guerra, ed è davvero piacevole il modo in cui questi ricordi sono sparsi per le pagine del libro, regalando al lettore dei quadretti davvero romantici e che permettono di sognare e di immedesimarsi perfettamente. D’altro canto, invece il marito Holland è un personaggio ombroso, cagionevole di salute e debole, ma così bello, da non passare inosservato in nessun ambiente: dall’ospedale, in cui viene ricoverato durante la guerra, al quartiere appartato ai margini di San Francisco, dove si stabiliscono. Holland è descritto attraverso gli occhi di Pearlie, la quale distrugge spesso l’ideale che si era costruita negli anni del marito, ma che tenta in tutti i modi di salvarlo, per permettere alla sua concezione d’amore di prevalere su tutto ciò che è tenebra.

Ho detto che il dolore è rivelatore. A volte è quello che ci vuole per spezzare la solitudine, per aprire brevemente quella piccola finestra oltre noi stessi: la vita di qualcun altro.

tratto da un passo del libro

Il ruolo più eclettico è interpretato dall’amico di Holland, Buzz, un vecchio compare di guerra, che viene introdotto dopo poche pagine nella trama del libro, rendendo il ritmo movimentato fin da subito. Chi è Buzz? E cosa vuole da Pearlie e Holland? È questa la domanda che tormenta il lettore fino alla fine… e quanto è forte il legame che lega marito e moglie nel momento del bisogno? A questo punto devo svelare ciò che più mi ha colpito del rapporto di Pearlie e Holland: l’assenza di dialogo, l’assenza di un’intesa verbale durante tutti quegli anni passati a vivere il loro matrimonio e ad occuparsi dell’educazione del loro figlio Sonny. Pearlie dipinge Holland come un Dio, ma non si rapporta con lui in quanto uomo in carne ed ossa. Le loro conversazioni sono molto scarne, dando adito alla protagonista a continuare a vivere tra mille dubbi e congetture. Questo è il fulcro di tutto il romanzo, l’assenza delle buone parole, quelle che leniscono, quelle che mettono una toppa ad un problema, quelle che aiutano ad uscire dalle crisi…

[…] Mi ha guardata a lungo negli occhi senza aprire bocca – non sarebbe stato da lui pronunciare quelle parole -, ma sapevo dalla sua espressione che cosa voleva dirmi. Era quello di cui non avevamo mai parlato, quello che probabilmente mi voleva chiedere la sera dell’antiaerea lasciandosi sfuggire l’occasione. E questa era l’ultima che avrebbe mai avuto <<Dimmi se è questo che vuoi>>. […] Ma Holland non ha aperto bocca. Ha preso una scatola di fiammiferi dal taschino e mi ha guardata con un’espressione curiosa. Gli occhi gli si sono fatti grandi e la bocca gli si è piegata agli angoli, come una cosa lasciata sotto la pioggia, e nonostante tutto ho sentito l’impulso di correre da lui a consolarlo.

tratto da un passo del libro

Come qualcuno forse sa, non leggo qualsiasi cosa… i miei gusti sono difficili, non mi faccio impressionare dalla bella copertina o dal titolo sfizioso! Questo libro però mi ha ispirato soprattutto dal titolo. Ci sono momenti in cui i libri ti cercano e alla fine ti trovano. Penso che questo sia il caso di questa strana combinazione. Forse avevo bisogno di risposte o forse solamente di ispirazione!

Tuttavia, questo libro è entrato nella mia vita nel momento giusto! Spero che possa essere utile anche ai prossimi lettori che lo avvicineranno 😊

Reviews

“Lo Scopatore di Anime” di Pablo T: il libro che rompe gli equilibri, sgretola gli schemi e disturba l’anima

Giorno di prima recensione… Giorno speciale!

Cercherò periodicamente di parlare delle letture che intraprendo, concentrandomi su quelle che maggiormente mi colpiranno (ovviamente, no? 😊 ). Inizio con il dare un layout a questa nuova rubrica del blog. Perciò, prima di sciorinare tutto ciò che di bello mi è piaciuto dei libri, di cui tratterò, aprirò sempre la sezione della recensione con questi 3 punti introduttivi:

  1. La trama
  2. Il paragrafo del cuore
  3. Da leggere se…

in modo da darvi un primo “assaggio” di quello di cui si andrà a parlare nella recensione. I 3 punti servono anche per capire se può essere un libro, che stuzzica la vostra curiosità o meno, quindi leggeteli attentamente, vi sapranno consigliare 😊

Inauguriamo questa nuova rassegna con un libro, che mi ha davvero appassionato: “Lo Scopatore di Anime” di Pablo T, il quale autore mi aveva preannunciato che sarebbe stata una lettura tosta (anche se le parole, che ha usato lui, sono state altre! 😊 ).

Andiamo, quindi, a scoprire i 3 punti:

1) LA TRAMA. Rendiè è uno scrittore e poeta, che ha perso apparentemente l’ispirazione e il coraggio di comporre. Vive in un piccolo appartamento in periferia e durante il giorno lavora in una società di assicurazioni come archivista e addetto ai reclami. La sua inadeguatezza nei confronti del mondo e il suo rifiuto per adeguarsi alla società in cui vive, lo rendono nervoso e deluso nei confronti della vita stessa. L’incontro con Regina, la “bionda intelligente dalle gambe di gazzella”, riesce a scuoterlo un poco, anche se il rapporto tra di loro è complicato. La sua stanchezza morale prenderà il sopravvento e lo porterà a prendere una decisione risolutiva per imporsi sul mondo con parole profetiche e vere.

2) IL PARAGRAFO DEL CUORE.Bisogna andare. Non so dove. Ma, dobbiamo andare. Due occhi non possono mai bastare, la strada t’insegna e ti mastica nello stesso momento. Per questo fottuto egoismo, necessito dei tuoi capelli come radici sulle quali aggrapparmi, dei tuoi occhi come fari nella notte nuda ed insensata, ho bisogno di mani come voli di rondine da cui ripartire. Perché il viaggiatore ha patria nel vento, alberga nei più piccoli pensieri, si orienta con gli odori, punta le stelle e, qualche volta sorride. Ti porta con sé, ti indossa sugli occhi e, sollevandosi il bavaro della giacca, ringrazia di essere ancora vivo.

3) DA LEGGERE SE… vuoi sentire una voce grossa che spezza un coro di voci monotono, se il sistema ti sta stretto, se la provocazione è il tuo stile di vita!

È proprio l’inizio del libro che ti lascia senza fiato. Non ero arrivata a pagina 5, che già avevo la percezione che ciò che da sempre penso della società odierna fosse riuscito a scriverlo Pablo T in poche pagine: le parole sono quelle giuste, il tono anche e i modi pure! Mi sono sentita protagonista del libro, come se al suo posto ci fossi davvero io! Dopo aver letto poche pagine, è stato inevitabile non pensare: “Finalmente qualcuno che riesce a dire in modo così chiaro ed esaustivo quello che ho in testa!”.

La voce di Rendiè è la voce di tutti coloro che sono stufi di dover subire le apparenze o essere schiavi del dio denaro o trovarsi in un mondo popolato solo da beni materiali, più che da ideali e filosofie. Tutti noi possiamo essere Rendiè; i problemi che affronta sono quelli che noi, popolo del 2000, siamo costretti ad affrontare. Le sue incertezze sono le nostre, come la mancanza di punti fermi, ma anche di modelli di riferimento.

Mentre ero impegnata in questa lettura, è capitato di andare al cinema a vedere il nuovo film “Joker”, con lo strepitoso Joaquin Phoenix. Ho notato una certa somiglianza “stilistica” tra Rendiè e Joker. Entrambi sono personaggi in continuo contrasto e antitesi con la società, in cui vivono, ma che cercano in tutti i modi di emergere per sopravvivere, tentando di mettere la testa fuori dall’acqua per respirare. Rendiè è un modello positivo, che attraverso la forza del suo talento e del suo animo, trova un compromesso, che esplode nell’amore e nella autorealizzazione nella vita che ne scaturisce.

Mentre, Joker, purtroppo, un po’ meno fortunato, intraprende un altro tipo di strada, quella più buia e triste. Il messaggio finale, che fa riflettere, è come l’ambiente circostante possa influenzare a tal punto le decisioni di vita di un personaggio, come possa affossarlo, estrometterlo ed esiliarlo dal condurre una vita “normale”. Come sempre, è il bene che vince su tutto, quello che si trova in ognuno, grazie al quale si lotta a tutti i costi, pur di farlo trionfare sempre. Solo in questo modo la società può venir messa a tacere… una buona volta.

Pablo T conduce la scrittura magistralmente, il suo stile è accattivante, tagliente, a tratti poetico, in alcuni momenti diretto e convulso. In alcune pagine, sembra quasi di essere ad un tavolo di un bar a prendere un caffè con Rendiè, talmente si è presi ad esplorare il suo mondo introspettivo, le sue paure, i suoi pensieri e la sua filosofia di vita. Poi, come per magia, la sua vita si snoda, si avviluppa e si scioglie ancora, portandolo ad una formazione completa del suo io più profondo.

Lettura assolutamente consigliata!

Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 2013, ma nel 2019 ha avuto una nuova pubblicazione con la casa editrice Letteratura Alternativa. Da quando ha vita, l’opera è stata considerata un manifesto in controtendenza, un libro che fa schierare, grazie al quale non si può non prendere una posizione! A mio parere, è uno di quei titoli che serve a scrollare la coscienza pubblica del terzo millennio, che parla e scuote le masse (sia di moralisti e perbenisti, ma anche di rivoluzionari e innovatori), una di quelle letture, che diventerà pietra miliare dei nostri tempi, proprio perché già il titolo stesso ha il compito di spezzare le catene dell’ipocrisia.

Tra gli altri libri che consiglio dello stesso autore, cito:

  • Ritratto borghese
  • Verrà qualcuno a salvarti

letture, che mi hanno accompagnato per tutta l’estate 2019!

Enjoy them!

…e se il libro ti è piaciuto, commenta ovunque vuoi!

Tutti i libri di Pablo T letti finora!